Cast: Amy Seimetz, Shane Carruth, Andrew Sensenig, Thiago Martins
2013 - USA
96min. - Sci-Fi/Drammatico
Upstream Color - IMDB
Shane Carruth - Wikipedia
9 anni dopo il complicatissimo e matematicissimo Primer, Shane Carruth si rifà vivo con un altro film pseudo-fantascientifico, che definire criptico sarebbe un eufemismo. Mettiamola così: a una prima visione non si capisce un cazzo. Intuisci qualcosa, ricolleghi qualcosa, ma è solo una parte di quello che in fondo c'è. Questo è il bello del film, ma è anche (sono sicuro per la maggior parte degli spettatori) il suo punto debole. A me devo dire che è piaciuto e prima o poi gli dovrò dare un'altra occhiata. Il montaggio molto frammentato (un po' alla Terrence Malick) non mi ha fatto impazzire e non aiuta a seguire meglio la trama, però forse era l'unico modo per rappresentare in immagini il contenuto folle del film. Ne consiglio la visione a chi è paziente e ha voglia di vedere qualcosa che probabilmente non ha mai visto prima. Ne sconsiglio la visione a quelle persone che se ne vanno via dal cinema dopo mezzora se non stanno capendo, perché erano andate al cinema per "rilassarsi".
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DIFFICILE MA INTERESSANTE |
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