Jack Reacher - La Prova Decisiva

Jack Reacher

Regia: Christopher McQuarrie

Cast: Tom Cruise, Rosamund Pike, Robert Duvall, Werner Herzog, Jay Curtney, Richard Jenkins

2012 - USA
130min. - Azione/Thriller/Poliziesco




Tratto da uno dei romanzi di Lee Child con protagonista l'ex poliziotto militare Jack Reacher, qui interpretato da Tom Cruise anche in veste di produttore (e si vede). Il personaggio, già "figo" di suo, viene rappresentato a tratti con eccessiva enfasi (es. nel finale), ma comunque la prova di Cruise è abbastanza convincente. La sceneggiatura invece è un po' altalenante, a tratti infantile, ma dopotutto è un film d'azione hollywoodiano (con tutti i crismi, e quindi anche i difetti tipici). La regia fa più o meno quel che deve senza lampi di genio, ma regalando anche qualche buona sequenza (es. quella d'apertura). Herzog nel ruolo del cattivo non è male, ma il suo personaggio è incompleto. Rosamund Pike un po' fuori posto. Robert Duvall il migliore. Musiche anonime. Tutto sommato il film è divertente, scorre molto bene per più di due ore, e se lo si guarda con le giuste aspettative certamente non delude, ma proprio il suo essere così “commerciale” (e forse anche un po' televisivo) gli impedisce di sfruttare le vere potenzialità della storia e del personaggio. Le cose forse andavano fatte in modo diverso, ma vabè. Sequel in vista.


What Richard Did

Regia: Lenny Abrahamson

Cast: Jack Reynor, Roìsìn Murphy, Lars Mikkelsen, Lorraine Pilkington

2012 - Irlanda
87min. - Drammatico



Questo film è una vera chicca. L'ho scoperto per caso e mi ha subito incuriosito, ma non immaginavo mi colpisse in questo modo. E' la storia del 17enne irlandese Richard (un bravo ragazzo, molto popolare nella sua scuola), che durante l'estate tra la fine del liceo e l'inizio dell'università fa qualcosa che cambierà per sempre la sua vita e quella di chi gli sta intono. Intanto devo dire che non avevo mai visto un film che ritraesse così bene il mondo giovanile: i dialoghi fra i ragazzi sono così naturali che sembrano ripresi dal vero (il regista ha fatto “allenare” per un anno gli attori per ottenere questo risultato!) e in generale la recitazione è ottima, in particolare quella di Reynor e di Mikkelsen. E' un film molto coinvolgente, che ci porta ad immedesimarci nel protagonista e a riflettere sulle enormi conseguenze che una singola azione è in grado di recare alle nostre vite. L'unica pecca del film (se proprio dobbiamo trovargli un difetto) è la fotografia: avrei preferito un immagine un po' più contrastata.



Skyfall

Regia: Sam Mendes

Cast: Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Naomie Harris, Ralph Fiennes, Berenice Malrohe, Albert Finney

2012 - GB/USA
143min. - Azione/Spionaggio/Thriller



23° capitolo della saga di 007. 3° della continuity con Daniel Craig. Alla regia Sam Mendes, che dirige egregiamente scene d'azione e non, affidandosi per la fotografia al grande Roger Deakins, che regala al film luci e colori di una raffinatezza di rado presente in opere di questo genere. Forse è il miglior film di Bond dai tempi di Sean Connery, e comunque uno dei migliori in generale. Moltissime citazioni e rimandi ai precedenti, per tutti gli appassionati. Attori bravi (in particolare Bardem nel ruolo del cattivo) e dialoghi divertenti, anche se talvolta sembrano voler fare troppo l'occhiolino allo spettatore, ma dopotutto è un film di James Bond quindi ce lo si deve aspettare! Titoli di testa belli come al solito, ma la canzone di Adele non è che mi faccia impazzire...
Film divertente e ben fatto, mi ha convinto. Bond sembra non voler andare in pensione.


Il Colore Dei Soldi

The Color Of Money

Regia: Martin Scorsese

Cast: Paul Newman, Tom Cruise, Mary Elizabeth Mastrantonio, Ellen Shaver, John Turturro, Forest Whitaker, Bill Cobbs

1986 - USA
119min. - Drammatico/Sport.











Seguito (25 anni dopo) di The Hustler di Robert Rossen. La sceneggiatura non è male, e i protagonisti Newman e Cruise se la giocano egregiamente, ma tutto in realtà funziona grazie a Martin Scorsese, che anche in un film su commissione dimostra come un grande regista possa fare davvero la differenza: senza di lui dietro la macchina da presa si sarebbe trattato di un filmetto da niente e non oso immaginare che noia le partite di biliardo. La mia scena preferita è quella in cui Tom Cruise canta Werewolves Of London di Warren Zevon.



Once - Una Volta

Once

Regia: John Carney

Cast: Glen Hansard, Markéta Inglova

2006 - Irlanda
90min. - Drammatico/Musicale



Girato a bassissimo costo, quasi auto-prodotto, con attori non professionisti (Hansard e Inglova, anche autori della colonna sonora, fra cui c'è molta chimica) e i loro amici e familiari, tutti all'altezza della situazione. E' un film tanto semplice quanto bello e coinvolgente. Trasuda un romanticismo e un amore per la musica genuini e senza pose (e non è cosa da poco). Queste sue qualità lo hanno addirittura portato fino agli Oscar, dove Falling Slowly ha trionfato come miglior canzone (bella, ma secondo me non la migliore all'interno della colonna sonora). Un piccolo gioiello, da non perdere. Guardate il trailer e vi verrà voglia di vederlo.




Source Code

Regia: Duncan Jones

Cast: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wight, Russel Peters

2011 - USA
93min. - Sci-Fi/Thriller



Un film stupidissimo travestito da film intelligente e figo. Chi lo esalta parlando di bio-etica e altre cazzate forse non si è reso conto delle madornali inverosimiglianze presenti. 
Quanto segue può contenere SPOILER!
Cazzata numero 1: il personaggio interpretato da Jake Gyllenhaal NON può vedere cose e visitare luoghi che il cervello che lo “ospita” non ha avuto la possibilità di vedere, a meno che non si decida di mandare a farsi fottere ogni plausibilità, facendo deragliare nel fantastico un film che doveva essere fantascientifico. Che poi è proprio quello che invece succede alla fine, quando (cazzata numero 2) in pratica si viene a scoprire che lo strumento tecnologico usato per “rivivere” gli ultimi ricordi di una persona morta (il Source Code, appunto) è anche in grado di creare una realtà alternativa a quella che conosciamo, e il protagonista riesce addirittura, da quella (astratta, inventata) linea temporale ad  inviare un'email alla nostra! Non vi sembra una minchiata colossale? Com'è che tutti dicono che questo film è bello? L'hanno seguito attentamente? Mi rendo conto che è facile essere ingannati visto che nella prima metà tutto fila liscio come l'olio e l'idea di base è carina, ma è impossibile non tenere in considerazione lo scantonamento finale, assurdo anche all'interno delle più elastiche logiche sci-fi!
Duncan Jones come regista non è male, ma in questo caso doveva rileggere meglio la sceneggiatura.



Dietro La Porta Chiusa (Secret Beyond The Door)

Regia: Fritz Lang

Cast: Joan Bennett, Michael Redgrave, Anne Revere, Barbara O'Neil

1947 - USA
99min. - Thriller Psicologico

Dietro La Porta Chiusa - Wikipedia
Fritz Lang - IMDB



Una giovane e disillusa ereditiera (la sempre brava Joan Bennett) si innamora di un uomo misterioso appena conosciuto (un convincente Michael Redgrave) e lo sposa inconsapevole dei segreti che nasconde. Thriller hitchcockiano (o è Hitchcock ad essere un po' langhiano?) di qualità sopraffina. Fotografia e scenografie eccelse. Inquadrature perfette, ad ulteriore conferma (come se ce ne fosse bisogno) dell'elevatissimo gusto estetico del regista. E' anche uno dei primi film ad usare la psicanalisi in maniera così moderna ed efficace. Da vedere!


Giudizio in pillole:
MOLTO BELLO

I Ruggenti Anni Venti (The Roaring Twenties)

Regia; Raoul Walsh

Cast: James Cagney, Priscilla Lane, Humphrey Bogart, Gladys George, Jeffrey Lynn

1939 - USA
104min. - Noir/Gangster

I Ruggenti Anni 20 - Wikipedia
Raoul Walsh - IMDB



Affresco (appena 10 anni dopo) degli anni '20 in America, incentrato sulle avventure di un reduce dalla guerra che diventa un pezzo grosso nel giro dei liquori, in pieno proibizionismo. Donne, amici, nemici. Appare un po' datato, ma non è questo il suo problema: sarebbe stato molto meglio senza quella brutta cornice da cine-giornale, che fa perdere alla storia parte del suo fascino. Ha comunque anche molti pregi e in generale è un buon film. C'è una scena che mi fa ridere, in cui il personaggio di Humprey Bogart, minacciato con una pistola, si mostra terrorizzato. La sua espressione è troppo divertente, perché non è per niente credibile: Bogie è talmente impavido che gli risulta impossibile anche solo simulare la paura!


Giudizio finale:
BUONO

Cesare Deve Morire

Regia: Paolo e Vittorio Taviani

Cast: Salvatore Striano, Giovanni Arcuri, Cosimo Rega e altri non-professionisti

2012 - Italia
76min. - Drammatico/Docu-drama

Cesare Deve Morire - Wikipedia
F.lli Taviani - Wikipedia



Dei veri carcerati (o ex) di Rebibbia recitano la loro versione del Giulio Cesare di Shakespeare, con accenti regionali e con sfumature che chiaramente vanno oltre il semplice testo scritto. I fratelli Taviani girano questo film (Orso d'Oro a Berlino) in maniera quasi naif, ed è in questo che sta la sua forza. Il messaggio è: se ai detenuti si da la possibilità di conoscere l'arte (stando a quello che dovrebbe essere il vero scopo della prigione: la rieducazione) si renderanno conto del vero valore della libertà.
Uno dei protagonisti (Striano) dopo aver scontato la sua pena ha effettivamente intrapreso la carriera di attore, a dimostrazione di quanto ciò che vuole dirci il film non sia lontano dalla realtà.


Giudizio in pillole:
BELLO, INTERESSANTE

To The Wonder

Regia: Terrence Malick

Cast: Olga Kurylenko, Ben Affleck, Javier Bardem, Rachel McAdams, Romina Mondello

2012 - USA
112min. - Drammatico

To The Wonder - Wikipedia
Terrence Malick - IMDB



Dopo appena un anno dal capolavoro The Tree Of Life, Terrence Malick continua l'ideale discorso spirituale-poetico-stilistico con To The Wonder. Se il primo esplorava il rapporto padre-figlio (per dirla alla spicciola), quest'ultimo è incentrato su quello moglie-marito. Malick però stavolta non fa proprio centro: il film ha ancora meno dialoghi e meno trama del precedente, ma è anche meno poetico, meno profondo, meno incisivo, più confuso, più incompleto, più cattolico (basta!) e talvolta anche un po' inverosimile. Lo stile di ripresa, montaggio e voice-over già usato in maniera ogni volta più decisa nei 3 film precedenti, qui viene esasperato ulteriormente e comincia a risultare ripetitivo, rendendo comprensibile l'irritazione di coloro che l'hanno fischiato nelle sale. Continuando di questo passo i prossimi film di Malick saranno videoclip di musica classica con donne che corrono scalze in vari ambienti e con voce interiore pregano il Signore. Io prego invece il signor Malick di risparmiarci cose già dette altre volte, e dette meglio. E poi, cos'era tutta questa fretta di fare un altro film? Nessuno ti rincorre, Terrence, prendi tutto il tempo che ti serve, ma fai un film che sia degno degli standard a cui ci hai abituati! 
Detto questo, in realtà il film non è così brutto, anche se sicuramente non è del tutto riuscito. Il problema è che è impossibile evitare i paragoni con opere quali La Sottile Linea Rossa (o anche il “minore” The New World), che quest'ultima fatica non riesce lontanamente ad eguagliare.
Note: come al solito alcuni degli attori che hanno recitato nel film hanno visto la loro parte completamente tagliata nel montaggio finale. Ho il sospetto comunque che anche i protagonisti principali avessero in copione molte più battute! Rachel McAdams ad esempio appare solo in un paio di scene, tanto valeva levare il suo nome dalla locandina. Romina Mondello recita per tipo 2 minuti e...diciamo che l'italiano non è una lingua adatta a un film di Malick, secondo me...

Giudizio in pillole:
NON CI SIAMO, DELUSIONE